Che cos’è il conto termico
Il conto termico incentiva gli interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, in edifici già esistenti.
Chi può usufruirne
Possono beneficiare degli incentivi previsti dal conto termico, che prevede un budget annuale di spesa di 900 milioni di euro, sia le pubbliche amministrazioni che i soggetti privati.
L’incentivo del conto termico è erogato quando un sistema di riscaldamento altamente inquinante viene sostituito con:
-caldaie a biomassa di potenza nominale fino a 1000 kW
-stufe a pellet
-termocamini a pellet
-stufe a legna
ed il nuovo impianto dovrà andare a sostituire parzialmente o integralmente il vecchio impianto già esistente.
Come viene erogato l’incentivo
Per gli apparecchi domestici come le stufe a pellet e i termocamini, e per le caldaie fino a 35 kW, l’incentivo sarà erogato in due annualità. Per le caldaie con potenza nominale superiore ai 35 kWt e fino a 1000 kWt, l’incentivo del conto termico sarà erogato in cinque anni. Nel caso di stufe a pellet o termocamini che necessitano di un incentivo di soli 600 euro, il GSE erogherà la somma totale con un unico bonifico
Il CT 2.0 prevede incentivi più alti
- fino al 65% della spesa sostenuta per gli “Edifici a energia quasi zero” (nZEB);
- fino al 40% per gli interventi di isolamento di muri e coperture, per la sostituzione di chiusure finestrate, per l’installazione di schermature solari, l’illuminazione di interni, le tecnologie di building automation, le caldaie a condensazione;
- fino al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F e fino al 55% nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico, ecc.);
- anche fino al 65% per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici;
- il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le PA (e le ESCO che operano per loro conto) e il 50% per i soggetti privati, con le cooperative di abitanti e le cooperative sociali.